- Valle Sagrado, Pisac, Chinchero, Moray, Ollantaytambo
- Snack veloce, Full House Aguas Calientes
- Hostal La Payacha
- Taxi
- Accessori in lana, mercato di Pisac
- Cross my mind, Twin Forks
- Rovine di Pisac, Fortezza di Ollantaytambo
Un giorno nella Valle Sagrado in Perù, itinerario in sintesi
L’ultima parte del nostro viaggio fai da te tra Perù e Bolivia, è stato dedicato a Cusco e, naturalmente, Machu Picchu. Per raggiungere una delle sette meraviglie del mondo senza trekking, abbiamo scelto di attraversare la Valle Sagrado in un giorno, partendo dall’antica capitale Inca per arrivare, in serata con il treno, ad Aguas Calientes. Minuscolo paesino da cui poi saremmo partiti il giorno successivo per la visita a Machu Picchu. E nonostante sia un punto di passaggio per giungere al noto sito inca, la Valle Sagrado con i suoi paesini, le rovine e i mercati merita davvero una visita. Ecco il nostro itinerario di un giorno nella Valle Sagrado con qualche consiglio pratico su come organizzare la visita.
Visitare Valle Sagrado in un giorno: consigli utili
Abbiamo organizzato il giro della Valle Sacra in Perù con un autista suggeritoci direttamente dal nostro albergo di Cusco, una volta in loco. Avevamo letto che questa, per chi come noi aveva solo un giorno a disposizione per raggiungere Ollantaytambo, era la soluzione migliore. In tal modo abbiamo ottimizzato i tempi di trasporto e la durata delle visite secondo le nostre esigenze, visitando solo i siti che erano più di nostro interesse. Da Ollanta, infatti, parte il treno che conduce ad Aguas Calientes, punto di partenza dei bus per Machu Picchu. Abbiamo contrattato così il prezzo totale di 200 sol peruviani (l’equivalente di circa 50€) per accompagnarci a Pisac, Chinchero, Moray e Ollantaytambo e venirci poi a riprendere, il giorno successivo, a Poroy, stazione dove saremmo ritornati con il treno da Aguas Calientes dopo l’escursione a Machu Picchu. Un prezzo, a nostro avviso, molto conveniente considerando che viaggiavamo in 4. L’autista è stato gentile e affidabile. Inoltre, pernottando anche al ritorno nello stesso albergo a Cusco, abbiamo potuto lasciare lì gli zainoni e partire per Valle Sagrado e Aguas Calientes solo con un borsoncino per la notte.
Pisac in Perù: escursione alle rovine
La strada per arrivare a Pisac è molto suggestiva. Attraversa una vallata verde e rigogliosa, sormontata in lontananza da alte vette, alcune delle quali anche innevate come la Veronica. In un’oretta arriviamo alle rovine di Pisac. Sono appena le 10:00 del mattino e il sito è quasi deserto, fantastico! Il posto ci colpisce subito per la sua estensione. Si tratta di un enorme terrazzamento in una vallata immensa, racchiusa tra diverse montagne. Purtroppo non possiamo percorrerlo per intero, in quanto alcuni tratti sono chiusi per manutenzione. Riusciamo, comunque, ad arrampicarci in alcuni dei punti più alti per godere di una vista migliore. La visita dura poco meno di un’oretta. Lasciamo le rovine di Pisac verso le 10:45, proprio nel momento in cui stanno arrivando la maggior parte dei tour organizzati. Se potete, consigliamo vivamente la visita in un orario non di punta, perché essere lì quasi da soli ci ha permesso di goderci appieno la visita, con la giusta calma e con i tempi che preferivamo.
Passeggiata nel mercato di Pisac
Prima di lasciare Pisac, ci fermiamo per un breve giretto nel suo mercato, a dir poco infinito. Nonostante avessimo un’ora a disposizione, non siamo riusciti a vederlo tutto!!! Il mercato è quasi un tunnel di vicoletti e continua per chilometri e chilometri. Troviamo diversi banchi tenuti dai negozietti presenti, alternati a punti di ristoro. Nonostante tra Arequipa e la Bolivia avessimo trovato oggetto di manifattura migliori, se vi piacciono mercati, è carino comunque farvi un giro. Segnaliamo molti negozietti che vendono tele e quadretti molto vivaci. Simpatiche pure carine le decorazioni, tra cui quelle natalizie che ho comprato da una signora e le sciarpe di lana, di buona qualità.
Da Pisac a Moray, passando per Chinchero: nel cuore della Valle Sagrado
Riprendiamo il viaggio. Ci attende, ora, la parte più lunga: il tragitto verso Chinchero. Questa tappa, l’avevamo richiesta soprattutto per il suo mercato di cui avevamo letto pareri molto positivi, confermati poi anche dal nostro autista. Peccato che, una volta lì, ci è stato detto che il mercato si tiene solo la domenica e non nei giorni pari, come invece avevamo letto. Per quanto riguarda le rovine di Chinchero, rispetto a quelle di Pisac, ci è stato detto essere più piccole e meno suggestive. Abbiamo ripiegato, così, su una breve visita ad una cooperativa dove alcune signore ci hanno mostrato la lavorazione a mano della lana di alpaca, dalla tintura sino all’elaborazione dei modelli, con risultati molto belli ma, costosi…
Preso uno snack al volo, ripartiamo per Moray. Il sito, più piccolo di quello di Pisac, è un complesso di tre terrazzamenti, dedicati ognuno ad una coltivazione diversa. Osservati dall’alto sembrano quasi degli anfiteatri. Terminata l’escursione, continuiamo il viaggio verso l’ultima tappa: Ollantaytambo. Lungo la strada, le nuvole sembrano ad un passo…La stessa impressione di quando siamo arrivati presso il Canyon del Colca, con la differenza che qui gli altopiani hanno un colorito giallo rossiccio vivo, intervallati da macchie verdi, mandrie di bestiame senza il contorno polveroso e desertico.
Visita ad Ollantaytambo e alla sua fortezza
Arriviamo ad Ollantaytambo sotto una pioggerella fine e sottile. Dopo aver lasciato i bagagli al deposito della Inca Rail, il nostro autista ci lascia all’ingresso della fortezza. Il paesino è molto piccolo e curato, sembra quasi un piccolo borgo di montagna dalle casine basse, in legno colorato e dalle mille decorazioni. Tra l’altro, uno dei pochissimi centri ad aver mantenuto l’antico disegno inca della città. Ma, il vero mistero è come gli incas siano riusciti a costruire tale sito, mai terminato e incastonato nella roccia, trasportando sin qui da una cava (non vicina) i possenti massi di pietra, tutt’ora visibili. Oggi, a parte i terrazzamenti e i resti di alcuni templi, purtroppo rimane ben poco.
Diversi studi confermebbero che gli incas costruirono la fortezza con una grande opera ingegneristica, deviando, addirittura, il corso del fiume Urubamba. Ci arrampichiamo in cima, dove sono presenti dei monoliti con i simboli della cultura Inca e i resti del cerimoniale. Mentre la pioggia va e viene, visitiamo il sito in lungo e largo con calma, inclusa la parte bassa dove ci sono i resti di alcune case signorili. Non ce ne vorremmo andare ma, ci sembra di aver spulciato tutti gli angoli di questo incredibile luogo da cui gli incas riuscirono a respingere il primo assalto degli spagnoli. Dopo un break a base di palta rellena, finalmente alle 19:30 parte il nostro treno per Aguas Calientes.
Il viaggio in treno e l'arrivo ad Aguas Calientes
Viaggiamo in un vagone allegro, in compagnia di una famiglia peruviana molto numerosa. Abbiamo un pizzico di rimpianto per non aver optato per l’altra compagnia, Peru Rail, vedendo passare una loro vettura che sembrava quasi un treno da libro delle fiabe! Da Ollantaytambo ad Aguas Calientes, impieghiamo quasi tre ore di viaggio, incluso il ritardo di mezz’ora. Peccato non aver potuto ammirare il panorama fuori dal finestrino a causa della pioggia e della poca luce. Arriviamo a destinazione verso le 21:30, sotto una pioggia battente. Essendo il paesino praticamente un’unica strada, è facile trovare il nostro ostello, l’Hostal La Payacha. Un posto gestito da una simpatica signora, sito proprio di fronte ai binari, un po’ vecchiotto negli arredi ma, tutto sommato pulito- Prima di coricarci, decidiamo di provare, presi dai morsi dalla fame, la “pizza” peruviana del proprietario del locale Full House, appena a fianco l’hostal. Andiamo a dormire presto…L’indomani ci attende, finalmente, Machu Picchu. Termina così la nostra visita di un giorno nella Valle Sagrado, tra paesini ricchi di rovine e di storia e panorami andini da cartolina.
0 commenti