Un giorno in Bolivia tra Copacabana e La Paz: l'itinerario in sintesi

Racconto del primo giorno in Bolivia e del viaggio verso La Paz. Si parte da Isla del Sol che si lascia alla volta di Copacabana, città viva dove, anche per poche ore, si può respirare la sua energia vitale. L’itinerario prosegue poi con il viaggio verso la capitale La Paz. La giornata inizia lasciando la magica Isla del Sol alla volta di Copacabana prima e La Paz poi. Attracati a Yampupata, arriviamo in città con il minibus in circa mezz’ora. Copacabana è un’animata cittadina che infonde una profonda energia appena ci si mette piede. Consiglio infatti di visitarla, anche se per poco tempo. Noi vi abbiamo passato una mattinata, assistendo alle celebrazioni della Virgen Candelaria in cattedrale e passeggiando per il centro e il colorato mercato. Dopo un veloce pranzo, alle 13:30 partiamo per La Paz con il bus prenotato tramite Titicaca Tour. L’agenzia, con cui ci siamo trovati molto bene, ci ha fornito guide, pernottamento e mezzi di trasporto per tutti i giorni sul lago Titicaca e dintorni. Il viaggio per La Paz dura circa 4 ore, incluso lo stop a Tiquina per attraversare il canale. Giunti nella capitale, il traffico è super congestionato e impieghiamo un’ora per arrivare allo stazionamento dei bus. Una volta sistemati in albergo, scegliamo di goderci la vista dalla Mi Teleferica, esperienza assolutamente da non perdere! Il nostro giro prosegue con una sosta al mercato di Las Brujas, poi in centro e la cena nei pressi della cattedrale. La Paz merita a mio avviso almeno una giornata intera. Oltre allo spettacolo dalla Mi Teleferica, da apprezzare con la luce, mi è mancato vivere l’atmosfera quotidiana dei suoi mercati e dei suoi vicoli, che ho colto solo in parte. Anche qui come a Copacabana infatti, ho respirato un’enorme energia e vitalità che mi ha davvero incuriosito 🙂

Primo giorno in Bolivia: da Isla del Sol a Copacabana

Finalmente una sveglia alle 7! Dopo colazione, la nostra guida Rosemary, percorrendo un sentiero panoramicissimo, ci conduce al tempio del Sol, delle piccole rovine dedicate ad Inti, il Dio Sole. Giunti al molo, dalla lancia guardo allontanarsi Isla del Sol, con la consapevolezza che la porterò sempre nel cuore. Sulla strada da Yampupata a Copacabana, la nostra guida ci mostra le piccole isolette di totora del lato boliviano del lago. Queste a differenza di quelle del lato peruviano, sono collegate alla terra ferma da un ponticello. Lungo il tragitto, passiamo per un luogo molto particolare nascosto tra le rocce. Scopriamo essere un vero e proprio luogo di culto per i boliviani. Qui infatti ci sono persone che hanno portato (anche dal Perù!) nuovi autoveicoli e oggetti da benedire in occasione della festa della Virgen Candelaria. Ed ecco come alla festa religiosa, si associa il profano. La benedizione infatti è necessaria per tutti gli oggetti nuovi, perchè sinonimo di portafortuna. E qui rivedo, complice anche l’atmosfera che si respira, un punto di contatto forte con la mia Napoli, da sempre emblema della convivenza di questi due aspetti.

Giunti in città, prima tappa è il variegato mercato dove c’è di tutto: dalla verdura alla carne sino a vettovaglie varie. La mia attenzione viene catturata da alcuni ragazzini che giocano animatamente a biliardino. Procediamo poi verso la cattedrale, dove continuano le celebrazioni (e le code!) per la Virgen Calendaria. L’atmosfera è solenne e la chiesa gremita di persone dai tratti somatici più diversi. Una volta usciti, ci dedichiamo allo shopping. Ci infiliamo in uno dei vari negozietti sulla sinistra della piazza (lasciando la cattedrale alle spalle) per comprare un po’ di vestiario in lana per la tappa di Uyuni. Dopo tanta indecisione, usciamo con il bottino e salutiamo la cara Rosemary. I suoi racconti ci hanno davvero dato tanto, non solo per i dettagli storico – archeologici ma, soprattutto per il suo punto di vista sulla situazione politica boliviana e sulla vita delle persone. 

Pranziamo velocemente da Restaurante Copacabana su Avenida 6 de Agosto con dei buoni ed economici panini e poi ci dirigiamo verso il punto di partenza dei bus. Lo standard rispetto a quelli Cruz del Sur è decisamente inferiore. I sedili sono abbastanza scomodi (quasi con un fosso al centro!), puliti ma non c’è toilette a bordo. A differenza dei pullman presi in Perù, per lo più frequentati da turisti, qui ci sono anche diversi boliviani con borsoni di ogni genere diretti verso la capitale. 

Verso La Paz per un assaggio di Bolivia

Dopo un’oretta, quando ovviamente mi stavo addormentando, ci fermiamo. Ebbene sì, perché arrivati a Tiquina, il bus deve attraversare lo stretto a bordo di un’enorme zattera. Noi passeggeri invece, veniamo fatti imbarcare, previo biglietto, su una minilancia. Per fortuna il pullman non annega e possiamo continuare il nostro viaggio. La strada è montuosa e piena di curve. Solo dopo un’oretta circa, il paesaggio lascia il passo alla polverosa pianura sudamericana. Ma la vera sorpresa è l’arrivo nella periferia di La Paz. Sono le 16:30 di  domenica ed il traffico è peggio di quello del GRA di Roma nei suoi giorni peggiori (e non scherzo!). Proseguiamo ad un andamento lentissimo e per fare una decina di km fino alla stazione dei bus ci mettiamo un’ora e mezza. Entrando nella capitale, il suo fascino mi prende subito. Un altopiano a quasi 4000 mt di altezza, interamente circondato dagli Illimani. Queste vette, altissime ed aguzze spolverate qua e là dalla neve, sembrano quasi vegliare sulla città, rendendo il paesaggio molto suggestivo. 

L’altissima densità abitativa non soltanto al centro dell’altopiano ma lungo tutte le pendici dei suoi monti, ci richiama alla mente le ambientazioni della serie Narcos e ovviamente la sigla diventa il tormentone del resto della giornata! Tutto diventa ancora più affascinante all’accendersi delle prime luci. Arrivati nel nostro albergo A la Maison, molto carino e con tutti i comfort possibili, ci sistemiamo velocemente per uscire. Su consiglio anche di Rosemary, optiamo per il giro sulla Mi Teleferica, la funivia di La Paz con diverse linee che attraversano l’intera città. Prendiamo la linea gialla a Sopocachi e, accompagnati dall’ultimo spiraglio di luce, ci godiamo il panorama. Davvero una meraviglia! Una volta scesi, prendiamo un taxi direzione Las Brujas. Non voglio assolutamente perdermi questo mercato di cui ho sentito tanto parlare. Qui, sarà l’apucundria della domenica pomeriggio ma molti, alle 19:00, sono già chiusi. Riesco comunque a trovare cose carine e a vedere i famosi scheletri di babylama, usati come amuleti.

Ci dirigiamo verso il centro e, radunati ai piedi della chiesa di San Francisco, troviamo tanti ragazzi ad osservare lo spettacolo di artisti di strada. Anche questa città, come Copacabana, mi trasmette un senso di vitalità che mi sorprende, peccato averci dedicato così poco tempo! Per cena proviamo il ristorante della famosa catena La Casona dove mangiamo carne, senza però entusiasmarci. Finisce qui la nostra permanenza a La Paz ed il nostro primo giorno in Bolivia. L’indomani ci aspetta una sveglia all’alba e la partenza per una nuova avventura: il Salar de Uyuni!


1 commento

Alla scoperta del Titicaca: dalle Uros a Taquile in un giorno · 11 Settembre 2018 alle 12:34 PM

[…] una lancia privata per le isole, il minibus per Puno e il bus (condiviso) che prenderemo poi per La Paz. Partiamo con un’intera lancia a nostra disposizione (manco fossimo sceicchi!). È una splendida […]

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