Viaggio in una terra che ha tanto da raccontare

Albe e tramonti mozzafiato dove il sole diventa rosso fuoco e tutt’intorno la terra e gli alberi si tingono di un arancio intenso. Ma anche un mare in burrasca, dalle onde violente e potenti che si infrangono sulle scogliere alte mentre gli oceani si incontrano. Le meravigliose winelands con i vigneti circondati da verdi montagne, dove il tempo sembra essersi fermato. Ed infine Città del Capo, città non facile ma dove basta camminarvi un’ora per sentire il suo battito e quanto sia viva. Il Sudafrica è stato tutto questo. Una terra dove 15 giorni danno solo un assaggio della vita reale che non è solo la magia di un safari e del cercare un leone, seguendo le sue impronte sulla sabbia. Un paese dove l’apartheid non è morta ma, anzi, è più viva che mai. Ecco il nostro primo assaggio di Africa. Una meta che ci ha dato tanto, anche dal punto di vista umano e che, consiglieremmo a tutti. Un viaggio in Sudafrica è un concentrato. Un mix di paesaggi naturali differenti non facili da trovare così a breve distanza e a portata di mano. Emozionante è stato passare dal safari alla Table Mountain, meraviglia del mondo naturale. Oppure camminare sulla spiaggia a due passi dai pinguini e poi ritrovarsi, due giorni dopo, sulla Garden Route, strada che attraversa campi, prati, vigneti e canyon, passando per il deserto. Ecco il nostro itinerario e alcuni consigli su cosa vedere in Sudafrica, da non perdere assolutamente.

Sudafrica in 15 giorni: Itinerario completo e cosa vedere

Il nostro viaggio in Sudafrica è durato 15 giorni pieni. Il periodo minimo, secondo noi, se si vogliono visitare diverse zone del paese oltre al Kruger e Città del Capo. Atterrati a Johannesburg, siamo ripartiti subito alla volta di Graskop. Qui abbiamo passato una sola notte per visitare poi il Blyde River Canyon. Dopo c’è stata la tappa Kruger, immancabile tra le cose da vedere in Sudafrica. Al parco abbiamo dedicato 4 notti, divise tra camp interno e Marloth Park. Ritornati poi ritornati a Joburg (così la chiamano lì), con un volo interno abbiamo raggiunto Città del Capo. Qui siamo rimasti 3 notti e un giorno intero l’abbiamo dedicato alla visita della penisola del Capo. Gli ultimi 5 giorni di viaggio sono proseguiti on the road, fermandosi ogni giorno in un posto diverso. Nell’ordine le nostre soste sono state: Hermanus, Cape Agulhas, Oudtshoorn, Tsitsikamma ed infine Port Elizabeth dove ci siamo appoggiati solo per la notte. A Johannesburg, da cui poi siamo ripartiti verso l’Italia, abbiamo dedicato solo l’ultima mezza giornata. Nel complesso l’itinerario è stato ben bilanciato e non abbiamo avvertito tanto la fatica degli spostamenti. Se però amate la natura, valutate anche di aggiungere almeno un altro giorno intero al Kruger ed uno allo spettacolare parco di Tsitsikamma. Vi rimarranno nel cuore.

Clima e periodo: viaggiare in Sudafrica ad agosto

Abbiamo visitato il Sudafrica in agosto, periodo in cui lì è inverno. Le temperature però non sono mai state rigide, neanche di sera nel deserto. La situazione climatica variava a seconda delle zone. Agosto si è confermato un buon periodo per effettuare i safari. Essendo inverno infatti, di giorno non abbiamo mai superato i 30/33°, sempre sopportabilissimi e mai afosi. Di sera le temperature calavano un bel pò, fino a raggiungere i 7°. Non abbiamo mai sofferto il caldo o il freddo. Inoltre essendo inverno, oltre a ridursi ulteriormente il rischio (già bassissimo) della malaria, non c’erano molti insetti. Sulla costa inclusa Città del Capo, anche di giorno si stava bene ma non faceva caldissimo, merito del vento costante. Unica nota è che, a causa comunque delle nuvole e del tempo variabile, il giorno che siamo saliti sulla Table Mountain eravamo circondati dalla nebbia! Stesso discorso vale per le altre tappe tra cui la zona del Little Karoo e di Tsitsikamma, dove la sera faceva più freschetto. Sempre sulla costa abbiamo trovato sporadiche piogge che però non ci hanno mai costretto a cambiare i nostri programmi. E, dulcis in fundo, la Garden Route, che ci aspettavamo spoglia essendo inverno, e invece era già rigogliosa e florida. Una delle tappe assolutamente da inserire tra le cose da vedere in Sudafrica. In definitiva quindi un periodo che, nebbia a parte, consiglieremmo per un viaggio in Sudafrica tenendo però in considerazione che il sole tramonta presto e che alle sei del pomeriggio è già buio.

Trasporti: come muoversi in Sudafrica

Abbiamo raggiunto Johannesburg con un volo Swiss Air prenotato circa 5 mesi prima con breve scalo a Zurigo, sia all’andata che al ritorno. Se all’andata abbiamo trovato una vettura abbastanza datata senza neanche la presa elettrica, al ritorno almeno, il velivolo era più nuovo. Anche in economy c’era abbastanza spazio per le gambe. Unico neo è stato che all’andata, visto il ritardo del volo da Roma ed uno scalo pressochè ridotto ad una ventina di minuti, i bagagli imbarcati non ci sono stati riconsegnati. Sono arrivati soltanto 3 giorni dopo al Kruger. Da Johannesburg al Kruger ci siamo spostati noleggiando un pulmino (essendo in 6) con cui abbiamo svolto poi il safari in self drive tutti i giorni. In quella zona non abbiamo trovato strade particolarmente problematiche e, anche all’interno del parco, i brevi tratti sterrati non erano in cattive condizioni. Da Johannesburg a Città del Capo abbiamo volato con South African Airlines

Niente da dire ad eccezione del fatto che, praticamente a caso, prendevano alcuni dei bagagli a mano per imbarcarli, nonostante rispettassero le policy indicate dalla compagnia. Se scegliete quindi di volare con loro, fate attenzione ad organizzare il bagaglio a mano in modo da non lasciarvi oggetti di valore, delicati o comunque importanti per voi (medicine, ecc). Una volta arrivati a Città del Capo ci siamo mossi a piedi di giorno mentre, per muoverci di sera, usavamo Uber, molto comoda e conveniente. Per la gita in giornata alla penisola del Capo, ci siamo affidati ad un driver locale, conosciuto sul posto. La scelta è stata decisamente azzeccata e la consigliamo assolutamente. Infine, per il tratto Città del Capo – Port Elizabeth, abbiamo fittato una berlina tramite Rental Cars. Un’auto perfetta in tutte le zone fatta eccezione, purtroppo, per la strada per la De Hoop Reserve. Qui abbiamo forato nell’ultimo tratto di 60 km, interamente sterrato, con quasi il nulla attorno. Da Port Elizabeth siamo ritornati a Johannesburg con un comodo volo interno British. In città non abbiamo mai utilizzato mezzi pubblici. Per il resto dell’itinerario, l’auto privata, viste le ottime condizioni delle strade, è un’ottima soluzione che vi consigliamo per girare in libertà.

Costi

Il Sudafrica non è stato un viaggio costosissimo. Abbiamo mangiato, anche nel ristorante all’interno del Kruger, con poco e abbastanza bene. Le escursioni con i ranger sono state economiche (circa 20€ a testa) mentre direi cari, in proporzione, gli ingressi ai parchi nazionali (tutti i dettagli nel planning). Anche il fitto di auto/pulmino, considerando il drop off in una città diversa da quella di partenza, possiamo definirlo nella norma. Abbastanza economica è la benzina. Per quanto riguarda gli alloggi, ne abbiamo provati di diversi tipi e standard. Se quelli all’interno del Kruger sono economici, diversa è la situazione a Città del Capo. Qui più ci si avvicina al quartiere Waterfront e più i prezzi salgono, anche per gli appartamenti. Prenotando con un pò di anticipo, l’offerta è comunque molto variegata a seconda delle soluzioni che si preferiscono (bungalow, tenda, B&B, albergo 4 stelle, ecc) e del budget che si ha a disposizione. 

La cucina

La cucina sudafricana ha diverse influenze sia europee che asiatiche. Se da un lato infatti non mancano le colazioni all’inglese a base di fagioli, bacon e uova o i formaggi olandesi dall’altro, l’utilizzo di spezie quali curry, masala e pepi non solo per salse e condimenti ma, anche per marinare la carne, è diffusissimo. E proprio la carne, presente ovunque sui menù, l’abbiamo trovata davvero buona e magra. Oltre i classici manzo, pollo e maiale abbiamo trovato kudu, coccodrillo, zebra e nella zona di Oudtshoon anche lo struzzo. Diversi inoltre erano i piatti a base vegetariana accompagnati da riso e cereali. A Città del Capo e sulla costa, non mancava poi l’offerta di un buon pesce fresco. Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti. E se siete amanti del vino, anche quello non vi deluderà e avrete ampia scelta 😉

Sudafrica on the road: un viaggio per tutti

Un viaggio in Sudafrica così organizzato è adatto ai più senza particolari problemi fisici e motori. La possibilità di poter esplorare le zone in auto rende il viaggio comodo e flessibile secondo le diverse esigenze. Tutte le città visitate inoltre hanno standard di igiene occidentale e nei supermercati non manca assolutamente nulla. Anche all’interno del Kruger Park erano presenti tutti i comforts (ad eccezione del phon nei bungalow!). Per quanto riguarda i safari, la possibilità di farli in autonomia senza particolari disagi, rende la vacanza adatta sia ad anziani che a bambini piccoli. L’unica avvertenza è che l’età minima per le escursioni in jeep con il ranger è di 6 anni. Infine una piccola nota sul tema sicurezza. Se di giorno nei luoghi che abbiamo visitato, non abbiamo mai avvertito alcun pericolo, di sera le persone del luogo, ci hanno sempre consigliato di muoverci in auto e non a piedi. Una piccola accortezza che vi suggeriamo sopratutto se non viaggiate in gruppo.

2 commenti

Deborah · 6 Marzo 2020 alle 6:12 PM

Ed io che pensavo che l’Africa del sud fosse un viaggio troppo costoso..
Un viaggio da fare….magari un giorno!
Posso chiederti con quanto anticipo vi siete mossi per organizzare questo tipo di viaggio?

Grazie,
Deb!

    Ela · 13 Marzo 2020 alle 12:03 PM

    Ciao Deborah 🙂 Noi abbiamo organizzato e prenotato voli ad inizio marzo per partire poi in agosto. Quello che va prenotato con grande anticipo sono gli alloggi all’interno del Kruger che finiscono subito. Dormire all’interno del parco vale davvero la pena 😉

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