Torres del Paine e il trekking di un giorno al Mirador Torres, itinerario in sintesi

Il nostro secondo giorno a Torres del Paine l’abbiamo dedicato ad uno dei trekking più belli ed emozionanti fatti durante il nostro viaggio in Patagonia: il sentiero che conduce al Mirador Base Las Torres. Approfittando delle tante ore di luce di inizio dicembre (ben 16!) siamo riusciti a ritornare in giornata, pur pernottando all’esterno del parco. Una scelta obbligata non avendo trovato posto all’interno dei rifugi presenti a Torres del Paine, nonostante avessimo cercato 5 mesi prima della partenza. Il consiglio quindi è di prenotarli, se possibile, con largo anticipo, mantenendo sempre un pò di flessibilità nella pianificazione. Pur essendo il periodo migliore per visitare il parco e per il trekking, il tempo è comunque instabile. Noi infatti abbiamo deciso con l’itinerario esatto dei giorni solo una volta arrivati e visto il meteo da lì a tre giorni. Per chi inoltre non avesse il tempo o la possibilità di percorrere l’intero percorso a W che richiede almeno 7 giorni, il trekking verso il Mirador Base Las Torres è l’ideale per un giorno. Inoltre è talmente vario ed emozionante che da solo vale il viaggio in Patagonia Cilena.

Trekking al Mirador Base Las Torres: info generali

Il trekking al Mirador Base Las Torres è stato sicuramente uno dei percorsi più affascinanti che abbiamo esplorato durante il nostro viaggio in Patagonia. Se si visita la zona nei periodi in cui le ore di luce sono maggiori, il cammino può essere percorso in un solo giorno senza difficoltà. Ed è un percorso da non perdere se decidete di visitare Torres del Paine. Il primo consiglio è sicuramente di organizzare i giorni nel parco con meteo alla mano. Salire, infatti, sino in cima con pioggia o molte nuvole potrebbe rovinare lo spettacolo, oltre che essere più difficile. Il sentiero dura circa 4 e mezza ore a tratta, per un totale, andata e ritorno, di circa 18 km. Trovate le cartine con tutte le indicazioni alle biglietterie all’ingresso oppure sul sito del parco di Torres del Paine. Inoltre se praticate già escursionismo, potete affrontare il sentiero da soli senza problemi 😉 Se riuscite a trovare posto al Refugio Chileno, il trekking può essere anche spezzato in due parti, pernottando lì. 

Il percorso verso Torres del Paine e l'ingresso consigliato

Partiti alla buon ora dopo un’abbondante colazione, ci mettiamo in auto verso il parco di Torres del Paine. Il nostro albergo Hotel Posada 3 Pasos, carinissimo e super confortevole, dista un’oretta dall’ingresso. E’stata la sistemazione più vicina che abbiamo trovato ad un prezzo ancora accessibile. Ciò che infatti era rimasto all’interno del parco era molto caro. A rallentare la marcia anche alcuni lavori in corso sulla strada che conduce all’ingresso nord di Laguna Amarga, costringendoci a percorrere quasi mezz’ora di strada sterrata. Entriamo nel parco dall’ingresso a nord e non da quello a sud nei pressi di Villa Serrano. Il lato positivo è che il tratto di strada pullula di guanaco che quasi incuranti di noi, attraversano la strada senza scappare. Li guardiamo incantanti. E’ in questi momenti che ritorna in noi la sensazione di essere solo ospiti in una terra meravigliosa, ancora selvaggia dove gli animali sono davvero liberi. E così, in punta di piedi, in religioso silenzio, ci fermiamo ad osservarli senza avvicinarci troppo. Non vorremmo mai spaventarli.

L'arrivo nel parco e l'inizio del trekking verso il Mirador Base Las Torres

Arrivati nel parco, lasciamo l’auto nei pressi dell’Hotel Las Torres Patagonia e da lì, inizia il nostro percorso a piedi. Il primo tratto, sin dopo il Puente Ascencio in legno, è per lo più pianeggiante. Pian piano si inizia poi a salire, con una pendenza lieve, su per la prima collina. Il sentiero è sempre ben tracciato e per lo più composto da un misto di sassi e terreno. La cosa però che non ci fa impazzire è che tutto il primo tratto sino in cima alla collina, incrocia in continuazione il percorso “dedicato” ad asini e cavalli…con un odore che, potete immaginare, non è per niente piacevole! La nostra salita continua mentre il sole ormai è alto e fa anche caldino. Questo tratto ha pochi spazi di ombra ed è piuttosto brullo. Arriviamo al primo punto panoramico in un’oretta circa. Da qui il sentiero cambia e diventa più divertente. 

Si inizia infatti a costeggiare la montagna con un percorso che, dall’alto, affaccia direttamente sul fiume che scorre potente sotto di noi ad un bel pò di metri di altezza. Qui il terreno è costituito per lo più da sassolini, in alcuni tratti un pò sdrucciolevoli. Essendo a filo roccia, il percorso è comunque stretto. Quello a cui si deve in ogni caso prestare attenzione, è il vento molto forte. All’andata inoltre, lo si percorre quasi tutto in discesa. Attraversato un piccolo ponte, troviamo il Refugio Chileno, dove ci fermiamo per una sosta.

Dal Refugio Chileno al Mirador: un trekking che non dimenticheremo mai

Appena arrivati, l’atmosfera del Refugio Chileno ci conquista subito. Siamo infatti a bordo fiume e la struttura è tutta in legno, molto curata su due piani, con alcuni bungalow esterni. All’interno ci accoglie un’ampia sala, dove chiunque può fermarsi per stuzzicare cibo, bere qualcosa di caldo e riprendersi nel frattempo dalla camminata. Essendo comunque prestino per il pranzo (all’incirca le 12:00), ci concediamo un caffè e qualche snack dolce. Qui lavorano tutti ragazzi e l’aria che si respira è allegra e simpatica. Chiediamo loro se tutti i giorni percorrono il sentiero per tornare alla base ma, ci dicono che, durante i mesi di lavoro, il Refugio diventa la loro casa, essendo vitto e alloggio inclusi. Anche all’esterno c’è un grande spazio con panche in legno dove i tanti trekkers sorseggiano una birra o si riposano. Se dovessimo ritornare, l’idea di pernottare qui non ci dispiacerebbe affatto!

Dopo una pausa di mezz’oretta circa, ripartiamo per la parte finale del trekking: quella che ci condurrà al Mirador Las Torres! Proseguiamo lungo la montagna costeggiando il fiume e, dopo un paio di ponti, rinizia la salita. Questo primo tratto di circa 1 ora e mezza sino alla Guarderia Torres, è poco pendente ed è tutto all’interno di un fitto bosco. Si cammina bene ed il sentiero è ben tracciato. Arrivati al punto di guardia, inizia ufficialmente l’ultima parte del percorso che dura più o meno 1 ora. La vegetazione inizia a farsi, man mano che si sale, più rada e il sentiero più roccioso con massi da salire a mò di scale. Quelli nei pressi dei rigagnoli sono anche un pò scivolosi.

Arrivo al Mirador Las Torres: quando la bellezza e l'emozione annullano tutta la fatica

Siamo nella parte più pendente, dove inizia a cambiare anche il clima. Se per metà percorso infatti avevamo riposto la giacca a vento ed il pile, salendo iniziamo a ricoprirci nonostante il tempo sia ottimo. Una volta lasciato alle spalle il bosco, l’ultima mezz’ora di tragitto è tutta tra sassi di varie dimensioni. Percorriamo un sentiero sempre ben battuto ma caratterizzato da petraia. Il tutto costeggiando la vallata di fronte a noi. Siamo abbastanza stanchi ma nonostante non si veda, sappiamo che il Mirador Las Torres è vicino! Siamo alla fine. Dopo una quasi arrampicata (non pericolosa!) tra massi, insieme ad adulti con bambini e over 60, all’improvviso si apre davanti a noi il Mirador Base Las Torres! 

Un’emozione unica! La vista del lago, dal verde acqua intenso incorniciato dalle tre torri e dal ghiacciaio Torres è uno spettacolo. Peccato per i nuvoloni grigi che ricoprono le vette. Nonostante quelli riusciamo a goderci il panorama con Torres del Paine che spicca tra tutti. Improvvisamente ci sembra che tutta la fatica e la stanchezza siano state ricompensate. E mentre guardiamo estasiati ciò che abbiamo davanti, catturati dalla maestosità delle montagne, ci accorgiamo che le nostre mani sono gelate. Ci accorgiamo così che sta fioccando! Quando prima di partire leggevo che durante i trekking a Torres del Paine si possono attraversare in un solo giorno tutte le stagioni, devo ammettere, pensavo fosse un pò esagerato. Ed invece, è esattamente così! Venti minuti prima eravamo a maniche corte ed ora, invece, siamo coperti fin sopra il collo! Ma ormai non sentiamo più nulla, neanche il vento che continua a soffiare forte. Occhi e mente sono catturati dalla bellezza di questo luogo che sembra incantato e dai suoi colori così vivi e intensi. Questa è la Patagonia che ci cattura e che ci ha fatto innamorare perdutamente. Talmente bella che, nonostante le persone attorno a noi non siano poche, ci sembra di essere soli <3

Il ritorno alla base e la nostra cena argentina da Hotel Posada 3 Pasos

E come ci è accaduto in tanti dei luoghi visitati della Patagonia, non vorremmo mai andarcene. Sono però già le 16:30 e, nonostante la luce sia ancora tanta, è tempo di incamminarsi sulla via del ritorno. Ci giriamo di nuovo verso le torri, prima che scompaiano tra le rocce. Un luogo davvero incredibile. Ed incredibile è  come, fino a pochi metri prima, non si abbia idea di cosa ci si troverà davanti. Sembra quasi fatto apposta per rendere la sorpresa ancora più d’effetto. Anche al ritorno il tempo di percorrenza è di circa 4 ore e mezza. Il vento sempre fortissimo inizia ad essere freddino. Arriviamo all’auto verso le 20:00, con il sole che, in quel momento, inizia a calare e una scena che non dimenticheremo mai. Due cavalli che, tranquilli, si allontanano correndo liberi lungo l’immensa prateria davanti a noi. E così, ci infiliamo in macchina, con il cellulare che segna 36.114 passi e la fame che inizia a farsi sentire. Sulla via del ritorno Torres del Paine ci regala un tramonto fantastico, tra nubi e raggi di sole che filtrano alle spalle dei cuernos. Momenti che avremo sempre negli occhi e che non dimenticheremo mai…

Tornati alla posada, dopo una doccia rigenerante, ci consoliamo con empanadas e un mix di carne argentina alla brace 😛 Dopo un paio d’ore crolliamo e ci addormentiamo con la meraviglia negli occhi, consapevoli che questa giornata ci rimarrà nel cuore e nella mente per molto tempo <3

Consigli utili su come organizzare l'escursione in un giorno

Se farete questo trekking di un giorno a Torres del Paine, il primo consiglio è di portarvi acqua e snack a sufficienza. Mangiando poco ma spesso, ci siamo trovati bene e non ci siamo appesantiti durante la salita.Per quanto riguarda il vestiario, dipenderà molto dalla stagione. Noi a fine novembre siamo partiti con 14° e sole e siamo arrivati in cima che ce n’erano 0° con fiocchi di neve. Il classico abbigliamento a cipolla, con scarpe da trekking già testate, capi tecnici, giacca a vento, collo di pile e cappello è stato vincente. Infine, per quanto riguarda l’attrezzatura consigliamo l’uso dei bastoncini telescopici. Sia in salita, nei punti più sdrucciolevoli, che poi in discesa, ci sono stati di grande aiuto. A chi è adatto il trekking al Mirador Las Torres? Dalla nostra esperienza, a tutti coloro in buone condizioni fisiche con un minimo di allenamento. Lungo il tragitto abbiamo incontrato sia gruppi di anziani che ragazzi e famiglie con bambini anche piccoli. Il sentiero è ben tracciato in tutti i suoi punti e durante il tragitto raramente si è da soli. Per noi è stata un’esperienza che da sola vale tutti i giorni passati in Patagonia Cilena <3 e che, prima o poi, ci piacerebbe ripetere. Se però siete in cerca di più info su come organizzare i giorni in Patagonia Cilena, potete dare uno sguardo alla nostra guida completa per visitare il parco di Torres del Paine. Per  ulteriori domande o curiosità, scriveteci pure nei commenti 🙂


3 commenti

foodeviaggi · 29 Novembre 2019 alle 1:24 PM

Che posti splendidi!! Ammetto che mi piacerebbe tantissimo rifare il vostro itinerario .. la Patagonia è sulla mia lista da quando ero alle elementari!! Nel frattempo mi godo le tue foto e i tuoi racconti!

    Ela · 2 Dicembre 2019 alle 2:05 PM

    Ciao e io ti auguro di riuscirci presto perchè è un viaggio davvero spettacolare <3

Paolo · 2 Dicembre 2019 alle 5:16 PM

Luogo di straordinaria bellezza!

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