Alla scoperta delle 10 fontane di Roma: itinerario in sintesi

Che Roma sia ricca di fontane, questa non è una novità per nessuno. Ma lo sapevi che ce ne sono 10, ognuna costruita per rappresentare e raccontare le origini di alcuni rioni in particolare, tutte realizzate dallo stesso architetto? Ebbene sì. Stiamo parlando dell’architetto Pietro Lombardi che, all’inizio del secolo scorso, vinse il Concorso Nazionale per le Fontane di Roma lanciato proprio del Governatore della Capitale. Costruì così, 10 fontane in giro per i rioni della Città Eterna che, con decorazioni e stemmi, dovevano raccontare l’essenza e la storia di ogni quartiere. In origine, inoltre, le fontane erano 11 ma una, quella di San Lorenzo, fu distrutta nel 1943 durante i bombardamenti. Ecco allora il nostro itinerario a piedi suddiviso per zone, alla scoperta delle 10 fontane di Roma rimaste. Venite con noi? 🙂

Da Testaccio a Trastevere passando per il quartiere Ripa

L’ itinerario a piedi parte da uno dei rioni storici, Testaccio e, da quello che è considerato un suo simbolo indiscusso: la Fontana delle Anfore. Situata in Piazza Testaccio, sua collocazione originaria, quest’opera ha avuto diverse vicissitudini. Infatti, fu spostata dopo alcuni anni dalla realizzazione, in Piazza dell’Emporio a causa dei cedimenti del terreno. Solo una volta restaurata qualche anno fa, fu riportata nella sua collocazione originale. La simbologia richiama proprio le testae, simbolo del rione che deve il suo nome al Monte Testaccio. Conosciuto anche come Monte dei Cocci, si formò grazie all’accumulo delle diverse anfore che arrivavano nel quartiere dal vicino Porto Fluviale, portando grano e alimenti.

Proseguiamo a piedi verso Ponte Sublicio. Una volta attraversato, sul lungotevere esattamente di fronte alle scale che conducono al fiume si trova la Fontana del Timone, dedicata al rione Ripa. Gli elementi e i decori richiamano, per l’appunto, la navigazione, con il timone e la barra, essendo qui situato un tempo il Porto di Ripa Grande, scalo più importante di Roma e fulcro di scambi commerciali. Peccato però, oggi l’opera sia un pò abbandonata a sè stessa, essendo diventato un luogo di passaggio.

Continuiamo verso Viale Trastevere che attraversiamo. Ci addentriamo nel quartiere dirigendoci verso Piazza di San Calisto. Qui, esattamente alle sue spalle, in Via della Cisterna si trova la Fontana della Botte. Se pure quest’opera sembra un pò bistrattata, fermandovi ad osservarla con calma, è possibile apprezzarne i suoi dettagli e la simbologia. L’acqua che fuoriesce da una botte cascando in un tino da mosto, semplice ma, al tempo stesso, rifinita nei dettagli. Il perchè di una botte è semplice. Trastevere infatti, sin dai tempi antichi, era famosa per l’elevato commercio di vino dovuto alla forte presenza di osterie e trattorie. Ecco quindi chiaro il richiamo dell’opera.

Le fontane nel centro storico di Roma: dal Rione Pigna a Campo Marzio

Nel centro storico, l’itinerario per le 10 fontane rionali di Roma inizia da Piazza San Marco. Esatto, praticamente di fronte l’Altare della Patria. La fontana ad angolo, dove in tanti si fermano a bere, è una delle 9 tappe del nostro giro. Parliamo, più precisamente, della Fontana della Pigna. Vuole ricordare proprio l’antica pigna da cui il rione ha preso poi il nome. Da qui, continuiamo verso Largo di Torre Argentina e imbocchiamo Corso Vittorio Emanuele II. Svoltiamo in Corso del Rinascimento fino all’incrocio con via degli Staderari. Ecco che, appena all’inizio delle stradina, troviamo un’altra delle opere del Lombardi: la Fontana dei Libri. Viene infatti richiamata la storia del rione di Sant’Eustachio, un tempo sede dell’antica sede dell’Università La Sapienza. É inoltre presente una testa di cervo, per ricordare la conversione del santo, da cui il quartiere prende il nome, che si convertì al Cristianesimo dopo l’apparizione di un cervo con una croce luminosa.

Proseguiamo ora, verso l’ultima tappa nel centro storico di Roma: Via Margutta nel rione Campo Marzio. Da qui possiamo scegliere diversi percorsi. Il nostro consiglio, è di camminare lungo Corso Rinascimento e imboccare poi Via della Scrofa, continuando su Via di Ripetta sino all’incrocio con Via Brunetti. Attraversate per un attimo Via del Corso e, immettetevi su Via della Fontanella. Seguendo la stradina vi ritroverete su Via Margutta, uno dei luoghi di Roma che più ci piace per l’aria frizzante che si respira tra le sue tante botteghe di artisti e pittori. A metà strada ecco che, camminando in direzione piazza di Spagna, vi ritroverete, sulla sinistra la Fontana degli Artisti, una delle 10 fontane che più ci ha colpito. Nell’opera si ritrovano diversi elementi. Si rende omaggio all’architettura, con il simbolo del cavalletto centrale, alla pittura con la tinozza e i pennelli in alto ed, infine al teatro, con i due mascheroni laterali. Fermatevi ad osservarla con calma. A noi ha trasmesso subito la vivacità e la creatività di quest’angolo di Roma, da sempre casa di artisti, come Pablo Picasso che per un periodo visse proprio lì vicino.

Due fontane a due passi da San Pietro: da Castel Sant'Angelo al Vaticano

Mini itinerario a parte, magari da includere durante una visita a San Pietro, è quello che potrete percorrere durante una passeggiata nel quartiere Borgo. Partite da Castel Sant’Angelo e da Piazza Pia, percorrete Via Borgo S.Angelo. Al primo incrocio, imboccate Via di Porta Castello. Subito sulla destra, ecco che troverete la Fontana delle Palle di Cannone. Si vuole richiamare chiaramente il ruolo storico di roccaforte e baluardo che aveva Castel Sant’Angelo. Da qui, il nostro consiglio è di continuare la passeggiata, addentrandovi nel quartiere e percorrendo l’incantevole Via di Borgo Pio. Arriverete dritti ad uno degli ingressi del Vaticano, Porta Sant’ Anna. Proseguite su Via di Porta Angelica e dopo poco, vi troverete di fronte la Fontana delle Tiare, la seconda del rione Borgo. Tre vasche a forma di conchiglie raccolgono l’acqua che esce dalle cannelle, ognuna collocata su una delle chiavi di San Pietro. Culmine della fontana sono, per l’appunto, le tiare papali da cui prende il nome.

La Fontana dei Monti e l'ultima opera ritrovata

L’ultima fontana del Lombardi, un pò fuori dagli altri itinerari, è la Fontana dei Monti a Via di San Vito. Siamo appena alle spalle di Piazza Vittorio Emanuele II dove, si può arrivare con la metropolitana rossa. La fontana prende il nome del rione dove sorge, Monti per l’appunto e rappresenta, simbolicamente, i tre colli che ne fanno parte: Esquilino, Viminale e il Celio. Qui, non essendoci altre fontanelle raggiungibili a piedi, avrete diverse possibilità. Il nostro consiglio è, se non la conoscete, di visitare la Porta Magica, proprio nei giardinetti di Piazza Vittorio. Proseguite verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, meravigliosa che vale sempre una visita. Se vi va, continuate su Via Panisperna e assaporate un pò l’atmosfera del rione Monti.

L’ultima fontanella rimasta e ritrovata, tra l’altro, negli anni ’60, è quella che era sita sempre nel quartiere Borgo in quella che un tempo si chiamava Piazza Scossacavalli. Si pensava, infatti, fosse andata distrutta. Invece, pare che proprio il figlio del Lombardi, la riconobbe nei pressi di via Cassia. Oggi la fontana è collocata nel quartiere Tomba di Nerone, lasciata un pò andare a sè stessa. Andata completamente distrutta è la Fontana di San Lorenzo che, invece, rappresentava i Monti Tiburtini, visibili dal quartiere romano. Conoscevate queste 10 fontane di Roma e la loro storia? Vi aspettiamo nei commenti 🙂


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